
Studio sulla cefalea a grappolo, ne arriva uno destinato a modificare lo scenario generale. Si tratta, d’altronde, di un tema estremamente importante perché si tratta di un disturbo più comune di quanto si possa immaginare ma anche tremendamente invalidante. Chi ne soffre lo descrive come un compagno di viaggio che non vorresti avere ma che non sai come abbandonare. Che sia necessario intervenire su questo punto lo conferma proprio ciò che è emerso dai dati della ricerca. Sembra davvero che questo problema ne possa creare altri. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
I disturbi causati dalla cefalea a grappolo
Si tratta di un problema che ha già attirato molti studi recenti, soprattutto rivolti ad offrire soluzioni concrete a questo disturbo molto diffuso. Va ricordato che chi soffre di questa condizione subisce diversi tipi di disagi. Il più evidente disagio da cefalea a grappoli è il dolore fortissimo, che in alcuni casi può perdurare per molti giorni. Ma non è l’unico.
Stando a quanto emerso da una recente osservazione su un gruppo di ammalati, sembra che insieme alla cefalea cresca il rischio di altre patologie.
Studio sulla cefalea a grappolo: la scoperta
Uno studio pubblicato su Neurology dimostra inequivocabilmente che uomini e donne reagiscono in modo diverso sia alla malattia che alle cure. La stessa autrice di questo studio ne ha pubblicato un altro, poi, in cui ha scoperto che chi soffre di cefalea a grappoli probabilmente soffre anche di altre malattie, due in particolare.
Questa la premessa scientifica dell’intuizione:
“Gli esperti che stanno studiando la malattia mettono in campo numerose variabili e fattori, con lo scopo di trovare cure più efficaci. Sappiamo che ci soffre di cefalea ha una qualità di vita generalmente inferiore al resto della popolazione. I sintomi invalidanti hanno un effetto deleterio nel lavoro e anche nei rapporti sociali. Ma il passaggio chiave è che si è visto che chi soffre di cefalea a grappolo ha più probabilità di insorgenza di malattie concomitanti.”
Una notizia allarmante che deve invitare la ricerca a spingere ancor di più sull’acceleratore.
Studio sulla cefalea a grappolo: numeri e dati
Lo studio è stato effettuato dal team guidato da Caroline Ran, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, che ha voluto dimostrare, secondo le sue teorie, che:
“I malati di cefalea hanno probabilità tre volte maggiori di avere altre patologie come malattie cardiache, disturbi mentali e malattie neurologiche.”
Scenario non proprio incoraggiante. Per completezza d’informazione, però, va detto che, nello studio in questione non sono stati presi in considerazione alcuni dati fondamentali. Ecco le osservazioni effettuate dal team di ricercatori:
“I ricercatori hanno confrontato i dati di più di 3 mila persone con cefalea di età tra i 16 e i 64 anni con quelli di oltre 16 mila senza cefalea.”
Ed è emerso quanto segue:
- tra i pazienti con cefalea a grappolo, il 92% aveva almeno una malattia in più;
- tra quelli senza cefalea a grappolo, il 78% aveva 2 o più malattie;
- i soggetti con cefalea a grappolo e almeno 1 malattia in più avevano 4 volte più giorni di assenza nel lavoro rispetto a quelli con cefalea a grappolo che non avevano una malattia aggiuntiva
Le conclusioni
Cosa si può evincere chiosando sullo Studio sulla cefalea a grappolo? Che nella ricerca gli esperti non hanno tenuto in considerazione fattori importanti come, per esempio, se i soggetti fossero fumatori oppure se fossero soliti assumere, o se avessero problemi di sovrappeso o altre patologie. Se ne deduce che si tratta di un risultato parziale, seppur significativo ai fini di individuare terapie più idonee su base di genere e di condizione.
Si stima che la cefalea a grappolo colpisca meno dell’1% della popolazione generale, e i fattori di rischio per la malattia sono ancora sconosciuti. E’ importante sottolineare che in Italia esistono molte associazioni di pazienti che si occupano di questa patologia e che possono fornire informazioni e supporto.